… Vitruvio non suggerisce all’architetto il dono della parola, credendo forse che l’eloquenza dell’architetto debba consistere nelle sue opere. Plutarco infatti racconta, che presentati due architetti al popolo di Atene per ottenere la condotta d’un considerabile edifizio, uno di costoro, più esperto nell’arte di parlare che in quella di fabbricare, incantò gli Ateniesi con la sua loquela; l’altro sempre zitto, all’ultimo disse queste sole parole: “Io, signori miei, farò quanto costui ha detto”…
Francesco Milizia, “Il buon Architetto” da “Principi di Architettura Civile”
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